Ciao, dopo aver realizzato una ventina di articoli sul nostro amato lago, per te Endine non dovrebbe più avere segreti!
Ed è per questo che ora hai bisogno di nuovi stimoli e di una realtà ancora più grande, per certi versi più difficile, ma proprio per questo più affascinante!
Stiamo parlando della pesca sul lago d’Iseo.
Il mese scorso abbiamo parlato della pesca al siluro sul lago d’Iseo. L’articolo è piaciuto davvero moltissimo, tanto che più 1500 persone lo hanno letto.
Questo mese parleremo del pesce che, dopo la trota, è il più ricercato dai pescatori per la bontà delle sue carni. E ti dirò di più: il suo filetto è talmente gustoso e saporito da essere preferito in molti casi alla trota salmonata!
Ma certo! Stiamo parlando del persico reale!
Ma la bellezza nell’insidiare questo specie risiede solo nella sua prelibatezza delle carni o c’è dell’altro? C’è dell’altro, ovviamente.
Se hai provato ancora a pescare questo pesce, saprai benissimo perché i pescatori di mezzo mondo se ne innamorano. Il merito della sua grande fama risiede sia nel modo in cui attacca l’esca, che nella strenua difesa che oppone durante il combattimento.
Se a questo ci aggiungiamo la possibilità di catturare molti pesci in poco tempo una volta individuato il branco, ecco scoperta tutte la passione che i pescatori nutrono per il pesce persico!
Ma come si pesca il pesce persico nel lago di Iseo? È simile al lago di Endine oppure no? Quali sono le sue esche preferite? Leggi sotto e troverai tutte le informazioni ci cui hai bisogno.
Modalità di pesca
Quando è attivo, il pesce persico non è poi così difficile da catturare, anche se sul lago d’Iseo le tecniche che vanno per la maggiore sono la pesca con lo scoubidou, lo spinning, la pesca con esche naturali e la pesca con il vivo. Ma vediamoli insieme nello specifico.
Scoubidou
Si tratta di amettiere a 5 ami, sul gambo dei quali è fissato un pezzettino di tubicino di plastica colorata, di solito rossa. La tecnica di pesca è molto semplice: basta lanciare l’amettiera il più lontano possibile e cominciare a recuperare mediante dei piccoli richiami con la canna. Una volta trovata la profondità in cui stazionano i pesci, rimani in quel punto per tutta la pescata e le mangiate non tarderanno ad arrivare. Per aiutarti con la profondità (in alcuni punti in Iseo anche nel sottoriva è facile superare i 30 metri di profondità) conta i tempi di affondamento e fai dei recuperi costanti.
La cosa bella dello scobidou è che le soprese di altre specie sono dietro l’angolo: cavedani, scardole, lucci e tinche potrebbero essere ingannate dalla tua “trappola”!
Se vuoi pescare con questa tecnica, puoi farlo non solo dalla barca, ma anche nell’immediato sottoriva. Trova una zona con una profondità media tra i 3 e 15 metri e...buon divertimento!
Tu ricordiamo che nel nostro negozio abbiamo a disposizione innumerevoli montature scoubidou con diverse grammature.
Pesca a spinning
D’estate e in autunno i persici stazionano nei pressi della riva ed è per questo che è molto probabile catturarli a spinning in questo periodo.
Oltre agli intramontabili classici rotanti (Martin, Mepps, Ilba ecc.), negli ultimi anni sul mercato sono nate innumerevoli esche a spinning per il persico, come minnow, jerk, crank, lipless e grub, oltre a tutte le esche dedicate al light game.
Inutile dire che nel nostro negozio puoi trovare tutte le esche da spinning possibili e immaginabili per il persico, comprese le gomme aromatiche di nuova generazione.
Esche naturali
Essendo un predatore onnivoro, il persico adora esche come vermi e cagnotti. Più che nel periodo estivo, queste esche vengono impiegate nel periodo autunnale, ma in diverse situazioni di caldo afoso hanno fatto la differenza rispetto a tutte le altre esche. È una tecnica molto redditizia sia dalla riva che dalla barca. Provare per credere.
Pesce vivo
Conosco dei pescatori che di notte sognano la mangiata di un persico a galleggiante con il vivo. Il persico infatti, è talmente goloso dei piccoli pesci che afferra l’esca, la ingoia sul posto e poi parto spedito verso la sua tana per digerirla con calma. È davvero spettacolare vedere il galleggiante affiorare dall’acqua e dopo 2 secondi sprofondare verso il fondo del lago. Se vuoi praticare questa tecnica, cattura qualche piccola sanguinerola, vairone o coda rossa e poi innescala su un amo dell’8 o del 6 con un terminale dello 0,18. È un metodo micidiale sia da riva che dalla barca. La parte più difficile è quella di trovare il branco: per il resto, pescare con il vivo e avere risultati è un gioco da ragazzi.
E tu, con quale tecnica preferisci insidiare il pesce persico nel lago d’Iseo?