Ciao amici, oggi parliamo di una delle tecniche più praticate per la pesca ai predatori di acqua dolce. Di cosa sto parlando? Ma della pesca a traina, ovviamente!
Nota soprattutto in mare, la pesca a traina si rivela in realtà un’abile alleata anche per la pesca in acqua dolce, ovviamente negli specchi d’acqua consoni ad essere praticata.
Nella nostra zona, abbiamo la fortuna di avere diversi posti in cui possiamo praticarla: lago di Endine, Gaiano e Iseo!
Ma, in sostanza, di che si tratta?
Per farla breve, la pesca a traina consiste nell’utilizzo di una o più esche (naturali o artificiali) sulla lenza, che vengono letteralmente “trainate” dal movimento della nostra imbarcazione, che può essere effettuato con il motore oppure a remi.
Quasi tutta l’azione di pesca dipende dalla profondità a cui intendiamo insidiare le nostre specie.
Nei laghi di Endine e Gaiano ad esempio, la profondità massima degli specchi d’acqua è sempre inferiore ai 10 metri, mentre nel lago d’Iseo spesso è possibile superare i 100 metri di profondità.
Come potrai ben capire, la traina nei laghi di Endine e Gaiano sarà completamente diversa rispetto a quella che dovrai fare nel lago d’Iseo.
Nel nostro lago ad esempio, la traina può essere praticata a remi oppure mediante l’impiego di un motore elettrico, mantenendo la velocità del motore costante sul livello 1 oppure 2. Essendo la profondità relativamente modesta, spesso è sufficiente trainare una sola esca (naturale o artificiale), con zavorre e pesi relativamente contenuti (max 100grammi).
Nella pesca al lago d’Iseo invece, dovremo impiegare zavorre e piombi molti più pesanti, anche nell’ordine del kg, se vorremo pescare alla profondità desiderata. Per questo, è necessario utilizzare imbarcazioni, motori, lenze, accessori ed esche, adatti allo scopo. Nel Sebino ad esempio, esistono tecniche di pesca tradizionali e storiche, specifiche per la pesca a traina come la pesca con la molagna, la cavedanera e la tirlindana.
Come detto precedentemente, con la pesca a traina è possibile utilizzare esche naturali o artificiali. Se la pesca con il pesce vivo risulta letteralmente micidiale in alcuni periodi dell’anno, c’è anche da dire che in molte situazioni risulta svantaggiosa rispetto alla pesca con gli artificiali. La durata del pesciolino vivo infatti, non è infinita, e su montatura con più ami come per la pesca del lago d’Iseo, cambiare spesso pesce (oltre ad essere particolarmente scomodo e fastidioso) alla lunga potrebbe risultare poco premiante.
Ecco perché su grandi profondità e in presenza di più inneschi, l’esca artificiale risulta di gran lunga la preferita: perché significa stare in pesca praticamente sempre.
Con la pesca a traina, è possibile insidiare praticamente tutti i predatori che vivono nei nostri laghi: luccio, persico, siluro, lucioperca, black bass per il lago di Endine; trota, salmerino, luccio, siluro, coregone, persico, bottatrice per il lago d’Iseo. Inutile specificare che, con questa tecnica, è davvero possibile catturare esemplari di taglia davvero ragguardevole! Per questo motivo, la scelta della montatura e degli accessori di pesca deve essere preparata con grande attenzione.
I periodi migliori dell’anno coincidono un po’ con le altre tecniche di pesca, ossia l’inizio della primavera e l’autunno inoltrato, all’alba o al tramonto, anche se è possibile sperare in catture di tutto rispetto nell’arco di tutto l’anno e in qualsiasi parte della giornata.
L’ecoscandaglio inoltre, è uno degli strumenti più importanti per la pesca a traina, anche se purtroppo non è possibile impiegarlo durante l’attività di pesca. Dovremo pertanto sfruttarlo solamente durante la navigazione, trovare il punto buono in cui calare e poi spegnerlo nell’azione di pesca.
Di seguito, ecco altri divieti e limiti di cui dovrai tenere conto nell’esercizio della pesca a traina sul lago di Endine e Iseo:
1) canna lenza, con o senza mulinello, con un massimo di 5 ami o altre esche singole artificiali o naturali nella misura di non più di 3 canne-lenza per pescatore;
2) esclusivamente per la pesca al Coregone da barca è consentito l'uso di non più di 2 canne armate con amettiera da 10 ami cadauna;
3) tirlindana o timoniera ad un amo o cucchiaio con esca terminale specialmente usata per la pesca del Luccio e del Persico reale. Dotazione consentita di 1 attrezzo per pescatore. E’ vietata nel periodo di divieto del Luccio e del Persico reale;
4) Tirlindana, timoniera e cavedanera con un massimo di 15 ami o cucchiaini montati su braccioli specialmente usata per la pesca della Trota, del Salmerino e del Cavedano. Dotazione consentita di 1 attrezzo per pescatore. E’ vietata nel periodo di divieto del Salmerino e della Trota;
Attenzione!
La pesca a traina nel lago d’Iseo, si compie, nella maggior parte dei casi, su fondali superiori a 10 metri. A queste profondità, è risaputo che pesci predatori come persici, lucci e salmerini, subiranno dei danni alla vescica natatoria che potrebbero compromettere la sua salute (barotrauma). In pratica, anche se il pesce che vogliamo rilasciare al momento sembra vivo e vegeto, una volta tornato nel suo ambiente potrebbe perdere la vita entro le 24-48 ore dal rilascio.
Su questo argomento, abbiamo chiesto il parere ad amici ittiologi e biologi, relativamente alla massima profondità a cui dovremmo pescare senza pensare di fare danni. Ci hanno risposto che la soluzione ideale è quella di non scendere sotto i 7-8 metri di profondità se si vuole fare no-kill ai pesci in modo integralista.
Pertanto, se sei una persona abituata a rilasciare pesci, tieni conto di questa cosa quando ti muovi su profondità superiori ai 10 metri sul lago d’Iseo (sui laghi di Endine e Gaiano il problema praticamente non sussiste, viste le modeste profondità)
Bene! L’articolo è finito!
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Tuttopesca si trova sul lago di Endine, lungo la provinciale in Via Nazionale, 2975, a Ranzanico BG!
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