Con il passare degli anni, sono cambiati anche i pesci delle nostre acque interne. E, di conseguenza, anche le tecniche di pesca.
Basti pensare alla pesca all’anguilla: uno dei pesci più ricercati dai pescatori per la bontà delle sue carni e per la strenua resistenza durante il combattimento, oggi rischia di scomparire per sempre.
Sembrano lontani gli anni 80’ e 90’, in cui nelle sponde del lago di Endine e Iseo si faceva fatica a trovare libere le migliori postazioni per la pesca all’anguilla.
Erano gli anni dei campanellini sulla punta della canna, dei cimini fluo e degli anelli con starlite da appendere al filo, in attesa della mangiata.
Sembra passato un secolo, eppure le anguille erano presenti in grande abbondanza fino alla soglia degli anni 2000, per poi sparire lentamente. Ciò non significa che non sia più presente, ma che catturarne non è impresa così facile!
Ma ora andiamo nello specifico e vediamo un po’ le sue caratteristiche, i metodi di pesca e le colorazioni che può assumere!
Descrizione
L’Anguilla è forse il pesce più adattabile delle nostre acque interne: lo si può infatti trovare in tutti gli ambienti di acqua dolce come paludi, laghi, stagni e cave, nonché in tutta l’asta fluviale, dalla foce fino addirittura alla Zona Superiore della Trota.
Dopo un acquazzone, possono spostarsi anche sulla terra emersa, strisciando sul suolo e coprendo distanze relativamente lunghe per raggiungere altri bacini. Ciò rivela un’adattabilità ed una vitalità sorprendenti, potendo sopravvivere a condizioni proibitive in termini di concentrazione di ossigeno disciolto, inquinanti, tempo di possibile permanenza fuori dall’ambiente acquatico, salinità ecc.
Quando raggiunge l’età adulta, l’anguilla si nutre quasi esclusivamente di pesci e di invertebrati che riesce a scovare in prossimità del fondo; all’occorrenza, si nutre anche di prede già morte.
La lunghezza massima è intorno a 100 cm, per un peso di circa 2 Kg; sono note segnalazioni, da considerarsi eccezionali, di esemplari fino a 150 cm con un peso fino a 6 Kg, ma si tratta di casi estremamente infrequenti. La specie è autoctona su tutto il territorio nazionale e può raggiungere la straordinaria età di 88 anni!
Attenzione! Il sangue dell’Anguilla è velenoso, ma il rischio è limitato all’eventualità che il sangue dell’Anguilla entri direttamente in contatto con una ferita aperta.
Il Viaggio nel Mar dei Sargassi
Fino a qualche anno fa, la riproduzione di questa specie ha rappresentato un vero e proprio enigma.
Oggi, grazie alle ricerche del danese J. Schmidt, sappiamo che gli adulti iniziano la migrazione riproduttiva generalmente in settembre–ottobre (ma talvolta la discesa può avere inizio in inverno inoltrato), portandosi verso il mare ed intraprendendo un lungo viaggio, che attraverso lo Stretto di Gibilterra terminerà nel mar dei Sargassi, nell’Atlantico centrale, ad una distanza di 5.000/7.000 Km dai luoghi di accrescimento, dove poi moriranno.
Rischio Estinzione
Purtroppo, è ormai assodato che l’Anguilla europea è una specie ormai ritenuta a rischio di estinzione totale. I motivi di questa situazione dipendono da:
• L’ampio consumo alimentare di cui l’Anguilla è oggetto ancora oggi;
• La particolare modalità riproduttiva della specie (che non consente in nessun caso di riprodurre artificialmente il materiale destinato al mercato);
In considerazione di tutto questo, la specie è inclusa nella Lista Rossa IUCN come “CE” (= a rischio critico di estinzione totale), sia a livello globale che nella specifica realtà italiana.
Inoltre, è stata inclusa anche nell’Appendice II della convenzione C.I.T.E.S., con decorrenza da marzo 2009.
Nelle acque della Provincia di Bergamo, dal 1 ottobre al 31 dicembre è vietato trattenere anguille e in caso di cattura è obbligatorio il rilascio, mentre durante il resto dell’anno la misura minima si attesta a 50cm.
Metodi di Pesca
Dopo queste parole, raccontare le tecniche di pesca mirate all’anguilla sarebbe un’eresia.
Pertanto, cercheremo di stare il più vaghi possibile e ti racconteremo un tipo di montatura ideale per chi vuole fare C&R all’anguilla.
L’anguilla si può prendere con una montatura per la pesca a fondo, di notte, innescando grossi vermi, cagnotti e con un pesciolino vivo o morto.
Un problema ulteriore è che, per chi volesse fare C&R, difficilmente si avrebbero risultati positivi, in quanto l’anguilla tende a ingoiare a fondo e spesso l’allamata risulta fatale.
Per evitare tutto questo però, esiste lo Snig Twig, un tubetto di plastica da inserire prima dell’amo, che evita all’anguilla d’ingoiare l’esca, rimanendo allamata solo alla parte esterna della bocca, garantendo un corretto C&R!
Colori
Come per moltissimi pesci delle nostre acque interne, anche nell’anguilla si possono trovare esemplari tutti o parzialmente gialli. Si tratta di esemplari xantici: evento raro in natura, ma possibile!
Il nostro racconto sull’anguilla è finito!
Se hai qualche foto di anguilla catturata nel lago di Endine che vuoi condividere con noi, non esitare a inviarcela! Verrà immediatamente inserita correlata dal tuo nome e cognome!
Lunga vita all’anguilla!